La famiglia Pannilini

La nobile famiglia Pannilini è oriunda della terra di Cana, in Maremma, dove possedette alcune terre nel distretto del castello di Cannule insieme ad altre ancora più a settentrione che si estendevano fino alla Val di Chiana e precisamente a La Fratta. Più tardi, verso il sec.XIV, si trasferì a Siena dove continuò ad esercitare l'arte dei famosi panni di lino, dalla quale derivò il nome ed il prestigio.

Breve storia sulla famiglia

I Pannilini furono da sempre iscritti al Monte del Popolo e rappresentarono dal XIV secolo fino a tutto il XVIII secolo il Governo di Siena, soprattutto per il Terzo di San Martino.
La famiglia ebbe fra i suoi maggiori esponenti provveditori della Biccherna, capitani del popolo, ambasciatori imperiali, rettori dell'Ospedale di Santa Maria della Scala, magistrati dell'amministrazione della Monte dei Paschi di Siena, cavalieri e priori dell'Ordine di Santo Stefano ed un vescovo, Giuseppe Pannilini.
Dalla Lira del 1453 risultano i più ricchi del Monte del Popolo (CATONI - P1cc1NN1, p. 459; S. ToRTou, Per la storia della produzione laniera a Siena nel Trecento e nei primi del Quattrocento, BSSP, LXXXIII, 1975-76, pp. 220-238).
L'importanza dei Pannilini, già forte grazie ai suoi commerci, accrebbe nel sec.XV durante la guerra aragonese contro la Francia allorché Simone Pannilini sostenne gli spagnoli inviando ingenti quantità di truppe e danaro a Ferdinando I di Napoli. Quest'ultimo, apprezzandone il gesto, nel 1469 istituì in feudo il castello della Fratta a favore di Simone e a quello di suo fratello Mino e loro discendenti.
Sempre nel XV secolo, la famiglia fondò il partito dei Biribatti (la setta più scalmanata dei popolari, nemici dei Riformatori) grazie ai due fratelli Mattia (Capitano del Popolo in carica quando venne decapitato dai noveschi il 26 agosto 1486; con la sua morte terminò il governo popolare senese) e Mino Pannilini.
Successivamente, la potenza della famiglia si confermò quando, nel 1590 Emilio Pannilini fondò sui suoi beni di San Giovanni d'Asso il priorato di Siena nell'Ordine di Santo Stefano papa e martire; prioria che la famiglia mantenne fino alla fine del XVIII secolo.
Fino al XX secolo la famiglia Pannilini, oltre al castello di San Giovanni d'Asso ed a numerosissimi poderi attorno ad esso, possedeva Palazzo Pannilini situato nel Casato (Siena).
La famiglia è iscritta nel Libro d'Oro dei Patrizi di Siena con Decreto 10 Giugno 1753 [vennero definite Patrizie le famiglie che possedevano o avevano posseduto dei feudi nobili, che avevano una nobiltà superiore ai 200 anni (da prima del 1532), quindi nobiltà generosa, che erano appartenenti all'Ordine dei Cavalieri di S.Stefano e i cui antenati avessero ricoperto le più alte cariche] e successivamente in quello della nobiltà italiana con il titolo "Patrizio di Siena" (maschi e femmine). La sua arma è inquartata: nel primo e quarto d'oro alla stella di otto raggi d'azzurro, nel secondo e terzo al monte ristretto di sei cime d'oro.

I primi risieduti

I Risieduti nel Supremo Magistrato della Repubblica appartenenti alla famiglia Pannilini nel sec.XIV furono: Sozzo di Ser Giorgio (1376), Mino di Berto (1381), Cennino di Martino (1381), Nanni di Giotto (1400); e nella prima metà del sec.XV: Nanni di Barna (1419, 1423, 1432), Barnaba di Nanni (1442), Giacomo di Antonio (1448). Di tutti questi personaggi non si hanno però dati sufficienti di parentela che permettano d'inserirli nel complesso genealogico della famiglia, che sembra iniziarsi nel complesso con un Paolo, il cui nipote Pietro risiedé nel Supremo Magistrato nel 1429.